Dalla vetta del successo: Ghost of Yōtei scrive la storia
Raramente uno studio riesce a centrare due volte di seguito un successo così clamoroso. Con Ghost of Yōtei, Sucker Punch non solo ha realizzato un degno successore di Ghost of Tsushima, ma anche uno dei migliori giochi esclusivi per PlayStation del 2025. Già nella prima settimana, la nuova epopea samurai ha venduto oltre 1,6 milioni di copie, un record che fa concorrenza persino a Marvel’s Spider-Man 2.
La storia della protagonista Atsu ha evidentemente colpito nel segno i fan. Dal punto di vista stilistico, il gioco rimane fedele alle sue radici, ma dal punto di vista narrativo osa passi coraggiosi: un rischio che ha dato i suoi frutti. Anche i critici si prodigano in elogi, definendo il gioco “un capolavoro emotivo con una messa in scena cinematografica”.
Mentre Sucker Punch continua a lavorare alle ottimizzazioni e alla modalità multiplayer Legends prevista per il 2026, il prossimo passo sembra già profilarsi all’orizzonte. Ma dove porterà questo percorso?
“Purtroppo la realtà è diversa” – Il capo dello studio parla del futuro e dei limiti
In un’intervista con VGC il cofondatore dello studio Brian Fleming ha parlato con sorprendente franchezza del futuro dello studio e delle sfide che comporta un team così piccolo. Solo circa 160 sviluppatori lavorano presso Sucker Punch, un numero quasi insolitamente basso nel mondo AAA.
«Possiamo lavorare solo su un gioco alla volta», ha spiegato Fleming. “E se ogni progetto richiede circa cinque anni di sviluppo, dobbiamo scegliere l’idea migliore”. Il team non manca certo di ispirazione, anzi. “Se avessimo più risorse, realizzeremmo sicuramente alcuni desideri dei fan o riporteremmo in auge vecchi classici”.
Fleming esprime così il pensiero di molti fan. La community sogna infatti da tempo un ritorno ai personaggi cult di Sly Cooper o Infamous. Anche un terzo capitolo della saga Ghost è molto richiesto. Quale progetto alla fine avrà la meglio rimane però un segreto ben custodito. Una cosa è certa: Sucker Punch si trova a un punto di svolta e il prossimo passo potrebbe plasmare il futuro dello studio.