Lo sviluppatore indipendente croato Fearem ha annunciato Anchor, un nuovo gioco di sopravvivenza open world. Con la sua ambientazione subacquea post-apocalittica, il gameplay ricco di crafting e la promessa di server per 150 giocatori, Anchor potrebbe potenzialmente attrarre i fan di Rust, Subnautica o entrambi.
Fearem si descrive come uno studio indipendente “focalizzato sulla tecnologia” che, dalla sua fondazione nel 2015, ha sviluppato principalmente tecnologie multiplayer per clienti esterni. L’azienda con sede a Zagabria ha pubblicato un titolo standalone nell’ultimo decennio: un gioco horror multiplayer asimmetrico chiamato Daemonical, lanciato nell’agosto 2018 come parte del programma Early Access di Steam.
Anchor promette grandi mondi multiplayer persistenti
Fearem ha ora annunciato un altro progetto standalone sotto forma di Anchor. Costruito attorno a server sempre attivi che continuano ad evolversi anche quando i giocatori sono offline, il titolo mira a combinare elementi di Rust e Subnautica, promettendo un’esperienza di sopravvivenza e crafting con un’enfasi sul multiplayer, rivolta a chi è alla ricerca di PvP, PvE o entrambi. Oltre ai suoi server persistenti che supportano più di 150 persone, Anchor sarà giocabile anche in modalità solo.
Il mondo di Anchor è presentato come il risultato di un’apocalisse nucleare che ha costretto l’umanità a modificarsi geneticamente per sopravvivere sott’acqua. Il titolo Anchor è il nome di una regione di notevoli dimensioni che si estende per 16 chilometri quadrati, rendendola circa il 33% più grande della mappa del primo Subnautica. Il mondo sottomarino del gioco promette di essere variegato, con biomi confermati come barriere coralline, terreni rocciosi e zone artiche.
Anchor mira a offrire un sistema di crafting robusto e una catena alimentare coinvolgente
Anchor è innanzitutto un’esperienza di sopravvivenza open world, con un gameplay incentrato sull’esplorazione, la raccolta di risorse e la costruzione di basi. Uno dei suoi punti di forza è il cosiddetto sistema predatore incentrato sugli squali, che cacciano e si nutrono in modo dinamico. Proprio come nella realtà, gli squali in Anchor saranno attratti dal sangue, ma non saranno sempre aggressivi.
Resta da vedere come funzionerà esattamente nella pratica. Sebbene la motivazione alimentare sia importante, gli squali reali non sono territoriali nel senso in cui un animale come un leone potrebbe esserlo nei confronti di un essere umano, e il loro comportamento è in gran parte dettato da stimoli sensoriali come il sangue, le vibrazioni e i movimenti irregolari piuttosto che dalla sola fame. In natura, anche gli squali sazi possono comunque indagare sulle potenziali prede per curiosità, un comportamento che potrebbe rendere gli immensi oceani di Anchor imprevedibili e vivaci, se ben tradotto nel gameplay. Il gioco è stato finora confermato solo per PC, con la sua pagina Steam già attiva. Non sono ancora stati resi noti dettagli sul prezzo o sulla disponibilità.

