Sony e AMD annunciano tre tecnologie che porteranno particolari vantaggi alla PS6, ma non solo.
Sony e AMD preparano il terreno per la prossima generazione di console.
In una presentazione congiunta, l’architetto di sistemi PlayStation Mark Cerny e il vicepresidente di AMD Jack Huynh hanno presentato tre tecnologie che costituiranno la base della PlayStation 6.
Contesto: «Project Amethyst» come base per il futuro della PlayStation
Le nuove tecnologie sono il risultato provvisorio della collaborazione pluriennale tra Sony e AMD, denominata «Project Amethyst».
La partnership annunciata alla fine del 2024 aveva due obiettivi principali: una migliore architettura hardware per l’apprendimento automatico e CNN (Convolutional Neural Network) di alta qualità per la grafica dei giochi.
”Neural Arrays”: upscaling AI efficiente
La prima delle idee presentate si chiama “Neural Arrays” e mira a migliorare l’efficienza degli upscaler come AMD FSR e Sony PSSR.
Ciò dovrebbe essere possibile grazie a un’architettura GPU ristrutturata: finora ogni singola unità di calcolo (CU) funzionava in modo isolato. I «Neural Arrays» dovrebbero invece collegare in modo intelligente più CU, creando così un «motore AI focalizzato».
- In pratica, ciò dovrebbe consentire a PSSR e simili di lavorare più velocemente mantenendo la stessa qualità o di ottenere risultati migliori nello stesso lasso di tempo: la modifica dovrebbe infatti ridurre il sovraccarico e migliorare la scalabilità.
- Inoltre, Huynh promette che i nuovi “neural array” offriranno funzionalità completamente nuove che porteranno il rendering cinematografico a un nuovo livello. Parallelamente, anche gli algoritmi di denoising, essenziali per il ray tracing e il path tracing, dovrebbero funzionare in modo più efficiente.
“Radiance Cores” come blocchi RT dedicati
Con i “Radiance Cores”, anch’essi presentati, Sony e AMD intendono dare una spinta ai calcoli per il ray tracing. Si tratta di blocchi hardware dedicati, sui quali vengono trasferiti i calcoli per il cosiddetto ray traversal.
- Finora, le unità shader standard dovevano occuparsi della complessa ricerca dei punti di intersezione tra milioni di raggi di luce e milioni di triangoli, contemporaneamente all’effettivo shading con informazioni sulla texture e sull’illuminazione. In futuro, i “Radiance Cores” si occuperanno della ricerca dei punti di intersezione.
- La separazione di questi processi comporta, in teoria, diversi vantaggi in termini di prestazioni: secondo Cerny e Huynh, la CPU e la GPU possono concentrarsi sui propri punti di forza: geometria e simulazione sulla CPU, ombreggiatura e illuminazione sulla GPU.
- Inoltre, i Radiance Core funzionano indipendentemente dagli Shader Core, il che dovrebbe sbloccare ulteriori prestazioni all’interno dell’unità grafica.
“Universal Compression” come risposta alle limitazioni di larghezza di banda
La terza idea nata dal “Progetto Amethyst” si chiama “Universal Compression” e mira a ridurre un collo di bottiglia dell’architettura GPU moderna: la larghezza di banda della memoria.
Sia la PS5 che la versione Pro comprimono solo tipi di dati speciali come le texture, mentre tutte le altre informazioni vengono trasferite senza compressione tra la GPU e la memoria. «Universal Compression», invece, valuterà tutti i dati trasferiti alla memoria e, se necessario, li comprimerà.
- Ciò riduce logicamente la larghezza di banda utilizzata dalla memoria, garantendo una maggiore efficienza.
- Secondo Cerny, questo approccio potrebbe persino portare le GPU a superare le loro specifiche teoriche in termini di larghezza di banda della memoria.
Non solo per PlayStation 6? AMD lascia tutte le carte in tavola
Le tre tecnologie presentate non devono necessariamente finire solo sulla PlayStation 6, anzi. Huynh prospetta invece di rendere disponibili tutte e tre le innovazioni «su tutte le piattaforme di gioco».
In questo contesto, ciò non deve includere solo le console fisse, ma può riferirsi anche a un possibile Steam Deck 2 – Valve sta notoriamente aspettando un «salto generazionale» – nonché alle GPU mobili e dedicate al gaming.
Tuttavia, la prima a trarne vantaggio dovrebbe essere la prossima PlayStation 6, che secondo Cerny dovrebbe arrivare “tra pochi anni”. Il capo architetto di PlayStation non ha però rivelato una data di uscita più precisa.