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lunedì, Ottobre 13, 2025

Elon Musk vuole pubblicare un gioco basato sull’intelligenza artificiale in tempi rapidissimi, ma viene immediatamente criticato da uno dei responsabili di Baldur’s Gate 3

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Il responsabile della Larians Publishing non ritiene che l’idea di Musk di sviluppare giochi basati sull’intelligenza artificiale in tempi rapidissimi sia la soluzione di cui l’industria ha bisogno.

All’inizio della settimana Elon Musk ha annunciato che il suo studio xAI intende pubblicare un gioco interamente generato dall’intelligenza artificiale entro la fine del 2026. Attualmente, gli strumenti di IA vengono utilizzati principalmente come supporto allo sviluppo. Tuttavia, l’idea di creare videogiochi interamente basati sull’intelligenza artificiale è stata accolta con critiche.

Uno dei critici è Micheal Douse, responsabile editoriale di Larian, lo studio di sviluppo dietro Baldur’s Gate 3. In un thread su X, si schiera chiaramente contro i piani di Musk.

Disclaimer:
Elon Musk è considerato una delle persone più ricche al mondo, ma anche una delle più controverse. Tra le altre cose, ha fatto dichiarazioni transfobiche, è stato accusato di antisemitismo per aver alimentato la teoria del complotto che circonda l’investitore ebreo George Soros affermando che questi “odia l’umanità”, e ha suscitato discussioni sul suo atteggiamento nei confronti della “libertà di parola”.

Da quando Musk ha acquisito Twitter (ora X), sono aumentate le lamentele relative alla gestione dei discorsi di incitamento all’odio, delle fake news e dell’influenza politica sulla piattaforma. Recentemente Musk ha anche attaccato personalmente su X diversi capi di Stato europei e si è intromesso attivamente nella campagna elettorale per il Bundestag tedesco. Nella politica americana è considerato un consigliere di Trump e dovrebbe ricoprire la carica di nuovo creato per l’ottimizzazione dei processi sotto il nuovo presidente. Dopo il giuramento di Trump nel gennaio 2025, Musk ha fatto un gesto durante un evento pubblico che è stato interpretato da molti come un saluto nazista.

Ultimamente è intervenuto ripetutamente anche nella politica tedesca. Ad esempio con un articolo molto criticato pubblicato sul quotidiano Welt a favore dell’AfD o offrendo alla candidata cancelliera dell’AfD Alice Weidel una piattaforma per il suo livestream su X, durante il quale ha ripetutamente fatto dichiarazioni false.

(Non) un’idea da 500 miliardi di dollari?

Douse ritiene che lasciare che siano le IA a sviluppare i giochi sia un’idea assolutamente sbagliata. Egli crede che «il settore non abbia bisogno di ulteriori loop di gameplay generati matematicamente e addestrati psicologicamente». Al contrario, sono i mondi con cui le persone vogliono interagire.

Per Douse, l’IA ha sicuramente un «ruolo come strumento» nello sviluppo, ma tutti gli strumenti del mondo «non compensano l’incredibile mancanza di una leadership convincente».

«Leadership e visione» sono per lui la soluzione al problema più grande del settore, non l’intelligenza artificiale. Douse spiega anche quale sia, secondo lui, questo problema.

Un’occasione persa

Douse ritiene che, dopo il crescente calo delle vendite fisiche di videogiochi, gli editori e gli studi abbiano perso un’occasione:

Quando [le vendite al dettaglio] sono crollate, sarebbe stato ragionevole rallegrarsi del fatto che si potesse eliminare l’intermediario e entrare in contatto diretto con il pubblico in una sorta di rapporto 1:1. Tuttavia, ciò non è avvenuto. Si è trasformato in una corsa sfrenata verso il conto economico.

L’intelligenza artificiale non può essere la soluzione per Douse: egli ritiene che solo i giochi in cui le persone sviluppano qualcosa per altre persone avranno successo. «Non abbiamo bisogno di ulteriori speculazioni finanziarie, ma di sostenibilità. Questi strumenti [di intelligenza artificiale] potrebbero essere utili a tal fine. In nessun caso come sostituti delle persone», spiega Douse.

Una questione di rispetto

Per chiarire il suo punto di vista, Douse usa la parola risonanza, nel senso di una connessione intensa e positiva che le persone provano quando un gioco e il suo mondo le toccano emotivamente.

Tuttavia, secondo Douse, questa risonanza non può esistere senza il «rispetto reciproco», che a sua volta richiede rispetto per l’arte o il mestiere di creare videogiochi. Ma proprio quest’arte ha bisogno del fattore umano, spiega il capo della Larians Publishing, che conclude il suo thread con la seguente conclusione: «Trasformare i giochi in contenuti digitali privi di emozioni significa rinunciare a qualsiasi risonanza… ma è proprio per questo che le persone giocano!»

Musk non ha ancora rivelato piani concreti per il suo gioco, ma l’idea di farlo sviluppare interamente dall’IA produce, secondo Douse, proprio il prodotto che danneggia maggiormente il settore e anche i giocatori.

Emma
Emma
Età: 26 anni Origine: Francia Interessi: Gioco, Tennis Professione: Editore online

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