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martedì, Settembre 30, 2025

EA viene venduta! Ufficializzato l’enorme accordo da 50 miliardi: investitori dall’Arabia Saudita, Jared Kushner e altri acquisiscono Electronic Arts

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Uno dei più grandi accordi nella storia dei videogiochi è ufficiale: EA non sarà più una società per azioni.

Aggiornamento del 29 settembre:

Il gigantesco accordo è ora ufficiale: EA viene venduta. Per la somma di circa 55 miliardi di dollari (pari a 47 miliardi di euro), la società di videogiochi passerà al 100% di proprietà di un consorzio di investitori e scomparirà dalla borsa. EA ha accettato l’offerta.

Secondo fonti interne all’azienda, l’accordo “consentirà a EA di promuovere più rapidamente la crescita e l’innovazione e di plasmare il futuro dell’industria dell’intrattenimento”. Il CEO di EA Andrew Wilson manterrà la sua carica.

Prima che la vendita sia definitiva, però, dovranno essere superati alcuni ostacoli, come un esame da parte delle autorità (parola chiave: diritto antitrust). La conclusione effettiva dell’accordo è quindi prevista per la metà del 2026.

 

I nuovi proprietari di EA saranno:

  • PIF: fondo sovrano dell’Arabia Saudita con sede a Riad sotto il principe ereditario Mohammed bin Salman
  • Affinty Partners: la società di investimento del genero di Donald Trump, Jared Kushner
  • Silver Lake: società di capitali statunitense con sede in California che si occupa principalmente di strategie di private equity

Cosa significa? Il giornalista ed esperto del settore Jason Schreier ritiene che l’acquisizione comporterà soprattutto drastiche misure di risparmio:

Molto probabilmente EA dovrà affrontare misure di risparmio estremamente aggressive nei prossimi mesi e anni.

A causa della natura dell’acquisizione (un cosiddetto “leveraged buyout”), EA entra nella nuova struttura proprietaria con un nuovo debito di circa 20 miliardi di dollari.

Schreier ne è certo: ciò comporterà licenziamenti, una monetizzazione più invadente e tagli massicci che avranno ripercussioni anche sugli utenti.

Un debito così elevato “sarà difficile da ripagare senza massicci tagli, ristrutturazioni e entrate aggiuntive”, analizza GamesWirtschaft in merito alla vendita.


Notizia originale:

Sarebbe la seconda più grande operazione nella storia dei videogiochi. Solo l’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft ha comportato un esborso maggiore. Almeno, se i numeri che circolano attualmente sui media sono davvero corretti. Al momento, infatti, la presunta privatizzazione di Electronic Arts da parte di un gruppo di investitori non è ancora stata confermata.

Tuttavia, l’affermazione proviene dal Wall Street Journal e quindi da una fonte piuttosto affidabile. Secondo quanto riportato, è in corso la negoziazione di un accordo che prevede il riacquisto di tutte le azioni per un valore stimato di 50 miliardi di dollari. EA non sarebbe quindi più una società quotata in borsa, ma apparterrebbe esclusivamente a un gruppo di investitori.

Secondo le ultime notizie, questo gruppo comprende principalmente tre grandi finanziatori: la società di investimento statunitense Silver Lake, la società di investimento statunitense Affinity Partners e il Fondo di investimento pubblico saudita (PIF).

Nessuno dei tre investitori citati ha ancora confermato l’acquisizione, ma secondo le ultime notizie dovrebbe avvenire già lunedì.

Cosa significa esattamente?

Se questo accordo dovesse effettivamente concretizzarsi, si tratterebbe di un enorme cambiamento per Electronic Arts. L’azienda è quotata in borsa dal 1989 e ora tornerebbe completamente in mani private.
I 50 miliardi di dollari dovrebbero essere utilizzati principalmente per ripagare gli attuali azionisti.
Non c’è da stupirsi quindi che il valore delle azioni EA sia aumentato notevolmente da quando circolano le voci sull’acquisizione. Venerdì 26 settembre, il valore di borsa dell’azienda è aumentato di ben il 15%, raggiungendo un valore record.

Come azienda privata, EA non sarebbe costretta a registrare risultati positivi ogni trimestre, ma potrebbe teoricamente posizionarsi in una prospettiva più a lungo termine. Tuttavia, l’acquisizione comporta sfide finanziarie completamente diverse.

Secondo quanto riportato, l’acquisizione si tratterebbe di un cosiddetto “leveraged buyout”. Gli investitori non pagheranno quindi l’intero importo stimato di 50 miliardi di dollari di tasca propria. Finanzierebbero invece solo una parte dell’operazione, mentre il resto sarebbe coperto da debiti contratti dalla stessa EA.

EA sarebbe quindi responsabile del rimborso dei debiti contratti. Ciò potrebbe comportare risparmi sui costi, ristrutturazioni e, sì, anche licenziamenti all’interno dell’azienda. Ci sono persino esempi in cui un’acquisizione di questo tipo ha rovinato l’azienda, ma poiché EA è un’azienda grande e affidabile, riteniamo che questa possibilità sia molto remota.

Chi sono i nuovi proprietari?

Se l’accordo andrà in porto, EA non solo tornerà ad essere un’azienda privata, ma avrà anche proprietari completamente nuovi. Tuttavia, i presunti investitori sono principalmente partner puramente economici, che probabilmente non assumeranno alcuna responsabilità creativa o amministrativa. Gli investitori sono interessati principalmente all’aumento di valore e al profitto.

Ciononostante, proprio a causa della partecipazione dell’Arabia Saudita, c’è un certo scetticismo. Il Paese è ripetutamente oggetto di critiche a causa delle numerose violazioni dei diritti umani e cerca di migliorare la propria reputazione investendo in modo mirato nello sport, nell’intrattenimento e anche nei giochi, ma molti critici vedono in questo soprattutto una strategia per distogliere l’attenzione dalle condizioni di emergenza in cui versa il Paese.

Per sapere come valutare l’espansione saudita nel settore dei giochi, potete leggere il nostro reportage, che abbiamo linkato sopra. Già ora, l’Arabia Saudita detiene circa il dieci per cento delle azioni di Electronic Arts.

Altrettanto critica è la partecipazione dell’azienda Affinity Partners, di proprietà di Jared Kushner, genero del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nel gruppo di investimento.

L’entità dell’influenza degli investitori dipenderà dalla distribuzione delle azioni di EA, se e quando ciò avverrà.

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