Record, hype e una beta che ha travolto tutto
Nessun altro sparatutto ha fatto tanto discutere negli ultimi mesi quanto Battlefield 6. Già la beta aperta ha scatenato un vero e proprio putiferio: la community ha accumulato quasi 100 milioni di ore di gioco in due settimane. Ancor prima della fine della fase di test, secondo gli esperti del settore, le prenotazioni su Steam hanno superato le 800.000 unità, con un potenziale di fatturato di circa 40 milioni di dollari.
L’analista Rhys Elliott si è detto convinto: “Battlefield 6 potrebbe superare non solo i suoi predecessori, ma anche molti sparatutto concorrenti, se lo slancio di marketing continuerà fino a settembre”. Tuttavia, EA non ha voluto lasciare questo slancio al caso, come dimostra una rivelazione che sta attualmente suscitando discussioni.
Dietro al grande entusiasmo si nasconde infatti un apparato di marketing che non ha eguali. Il noto insider di Call of Duty TheGhostOfHope ha riferito tramite X che Electronic Arts ha investito ingenti somme di denaro in collaborazioni con influencer, e questo su più livelli.
EA/DICE stanno pagando migliaia e migliaia di dollari ai creatori di contenuti per testare e pubblicizzare Battlefield 6…
I creatori che hanno partecipato all’evento Battlefield 6 NEXT, ad esempio, hanno ricevuto un compenso minimo di 10.000 dollari per la partecipazione, con un massimo di 300.000 dollari per qualcuno come TimTheTatMan.
Chiunque… pic.twitter.com/yQa97zzuxo
— Hope (@TheGhostOfHope) 23 agosto 2025
“Fino a 300.000 dollari”: ecco quanto è costato lo spettacolo
Particolarmente impressionante è stata la presentazione multiplayer alla fine di luglio: più di 400 creatori hanno mostrato contemporaneamente diverse ore di gameplay. Secondo l’insider, c’era “un minimo di 10.000 dollari per partecipante”, mentre i grandi nomi hanno ricevuto somme “fino a 300.000 dollari”. Uno dei partecipanti ha parlato della “cifra più alta che abbia mai visto per un accordo di sponsorizzazione”.
Ma EA sarebbe andata oltre. Secondo quanto riportato, anche i giocatori che hanno partecipato per mesi ai test interni di “Battlefield Labs” hanno ricevuto non solo le spese di viaggio, ma anche pagamenti regolari. “Chiunque lavori alla modalità Battle Royale viene generosamente ricompensato”, ha scritto TheGhostOfHope, avvertendo però: “Fate molta attenzione a chi promuove questo gioco e a cosa ne ricava…”
Già a luglio, Insider Gaming aveva riferito di una campagna milionaria dell’editore per coinvolgere influencer. A quanto pare, non sono stati reclutati solo singoli creatori, ma sono state ingaggiate anche intere agenzie per mantenere costantemente alto l’entusiasmo su tutte le piattaforme. Per EA, l’impegno ha già dato i suoi frutti: grazie all’euforia per Battlefield 6, il prezzo delle azioni ha recentemente raggiunto un nuovo massimo storico.