La beta che cambia tutto
Con Battlefield 6 , secondo l’analista insider Michael Patcher, EA offre molto più di un semplice rilancio del franchise. Ha rivelato che dietro le quinte sta prendendo forma un piano ambizioso: tre studi di sviluppo lavoreranno a turno con cadenza triennale, in modo che ogni anno venga pubblicato un nuovo titolo titolo Battlefield.
Questa tattica è simile al modello di Call of Duty, una strategia collaudata per rimanere sulla cresta dell’onda nel panorama degli sparatutto. L’open beta, giunta al suo secondo fine settimana, dimostra perché EA ha deciso di fare questo passo: con oltre 521.000 giocatori simultanei su Steam, ha superato tutti i record precedenti, compresi quelli della serie Call of Duty. Allo stesso tempo, la beta registra oltre 600.000 preordini su Steam e 2,7 milioni di desideri, provenienti per il *62% da giocatori di CoD. Questo segnala un massiccio ritorno dei fan alla serie.
Inoltre, nel secondo weekend di beta su PC mancano importanti funzioni grafiche come DLSS e DLAA, e il matchmaking presenta alcuni problemi. Anche le modalità di gioco Rush sono oggetto di critiche: 12v12 invece di 16v16 riduce il potenziale tattico e sembra meno adatto a Goldstadt.
In definitiva, prevale la tendenza al ritorno alla classica forza di Battlefield basata sulle squadre, con mappe grandi, lotta di classe e distruzione dell’ambiente, proprio ciò che molti hanno perso in CoD.