“Forse ora è il momento giusto…”
Un accordo di questa portata non lascia indifferente il mondo dei videogiochi: si parla di ben 55 miliardi di dollari per privatizzare l’editore Electronic Arts. Ma mentre investitori ed esperti economici seguono con grande interesse le trattative, anche uno dei personaggi più importanti dell’attuale scena dei giochi di ruolo interviene sulla questione. Swen Vincke, direttore di Baldur’s Gate 3 e capo della Larian Studios, ha reagito sulla piattaforma X con un chiaro richiamo al passato: “Forse è un buon momento per ricordare che non ha mai funzionato rendere i giochi più veloci e più economici e chiedere di più per essi”.
Il suo messaggio ha colpito nel segno. Negli ultimi decenni, infatti, innumerevoli tentativi di conciliare qualità e creatività con riduzioni radicali dei costi sono falliti. Vincke ha successivamente rimosso alcuni passaggi della sua dichiarazione, probabilmente per attenuare il riferimento diretto all’accordo con EA. Tuttavia, il nucleo della sua affermazione rimane inequivocabile e dimostra quanto molti sviluppatori si sentano minacciati dalle grandi acquisizioni e dalle loro conseguenze.
Anche la community legge tra le righe. Nei forum e nelle sezioni dei commenti si diffonde il malcontento. I giocatori si chiedono se l’acquisizione non sia il prossimo capitolo di uno sviluppo in cui alla fine saranno i dipendenti e i fan a pagarne il prezzo.
“Gli unici a pagare sono i dipendenti”
Non è ancora chiaro quale sarà l’impatto effettivo dell’acquisto miliardario. Ma il settore conosce le conseguenze tipiche: licenziamenti, chiusure di studi e la fine improvvisa di progetti promettenti. Un utente avverte già: “È estenuante vedere come le persone in posizioni dirigenziali continuino a commettere lo stesso errore e gli unici a pagare per queste decisioni siano i dipendenti sotto di loro”.
Probabilmente è un buon momento per ricordare alla gente che rendere i giochi più veloci ed economici aumentando i prezzi non ha mai funzionato prima d’ora.
— Swen Vincke @where? (@LarAtLarian) 2 ottobre 2025
Altre voci mettono in luce il cambiamento dell’intero settore. Un osservatore ritiene che i giocatori più giovani attribuiscano sempre meno importanza alle esperienze narrative profonde. Al contrario, l’attenzione è rivolta al divertimento immediato online. Altri ancora sottolineano l’influenza di Fortnite, che ha involontariamente fissato standard che quasi nessun altro è in grado di raggiungere.
Alla luce di ciò, il commento di Vinckes sembra un segnale di allarme. Mentre il suo studio ha dimostrato in modo impressionante con Baldur’s Gate 3 che i giochi di ruolo complessi continuano ad affascinare milioni di persone, l’industria rischia di compromettere il valore a lungo termine dei giochi con la ricerca di profitti a breve termine. Resta da vedere se l’accordo da 55 miliardi con EA segnerà l’inizio di un nuovo capitolo o se sarà solo un’ulteriore conferma delle parole di Vinckes: “Non ha mai funzionato”.