Caos in OpenAI: centinaia di dipendenti vogliono licenziarsi e trasferirsi in Microsoft con Sam Altman

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Sam Altman, l’ex capo di OpenAI, è stato assunto da Microsoft. Ora è probabile che più di 500 dipendenti di OpenAI lo seguano

Il caos che circonda OpenAI non si ferma. Dopo il licenziamento di Sam Altman da OpenAI, il giorno dopo è circolata la voce che sarebbe tornato. Non è stato così: al suo posto è arrivato il co-fondatore di Twitch Emmet Shear.

Il capo di Microsoft Satya Nadella ha annunciato su X che Sam Altman e Greg Brockann (cofondatore di OpenAI) lavoreranno in futuro in Microsoft in un nuovo team di ricerca sull’intelligenza artificiale.

Questo ha messo un nuovo bastone tra le ruote: in una lettera aperta, più di 500 dei circa 700 dipendenti di OpenAI minacciano di lasciare l’azienda per unirsi a Microsoft.

Nella lettera, il consiglio di amministrazione di OpenAI viene fortemente criticato. I dipendenti criticano il Consiglio di Amministrazione per la sua mancanza di competenza, di giudizio e di attenzione per la missione di OpenAI e dei suoi dipendenti.

I dipendenti chiedono che l’intero consiglio di amministrazione si dimetta per poterne formare uno nuovo. Potrebbero essere inclusi membri indipendenti chiave come Bret Taylor e Will Hurd. Chiedono inoltre il reintegro di Sam Altman e Greg Brockmann.

Se le loro richieste non vengono soddisfatte, i dipendenti vogliono entrare a far parte del nuovo team di ricerca sull’intelligenza artificiale di Microsoft. Probabilmente l’azienda ha già promesso loro un numero sufficiente di posti vacanti.

Curiosamente, la lettera è stata firmata anche da Ilya Sutskever. Anch’egli membro del consiglio di amministrazione e scienziato di punta di OpenAI, è accusato di aver coordinato l’espulsione di Altman.
Nella lettera stessa, il numero di firme non è menzionato concretamente e ci sono diversi rapporti al riguardo, che sono in conflitto.Molte pubblicazioni riconosciute a livello internazionale, come (CNN), stimano che ci siano circa 500 firme. Altre, come (Forbes), indicano una cifra pari a 700, che rappresenterebbe quasi l’intera forza lavoro dell’azienda.

Nella lettera stessa – almeno nella parte visibile al pubblico – sono visibili dodici firme.È quindi possibile che altre firme siano rappresentate in pagine non accessibili al pubblico, al fine di proteggere i dati dei dipendenti.

La situazione di OpenAI rimane tumultuosa e le prossime 24 ore potrebbero decidere il futuro dell’azienda. Continueremo a monitorare da vicino la situazione di OpenAI e vi terremo informati su eventuali nuovi sviluppi.